Mario
dorme con il cellulare acceso vicino al letto. Se la mattina squilla insegna in
una scuola di periferia. Qualche ora in alcune classi che vedrà per pochi giorni.
Se non squilla distribuisce i volantini
con le offerte dei supermercati. Con l’analisi comparativa dei prezzi di
dentifrici, saponi e caciotte aggiorna i suoi skills. Nel pomeriggio aspetta un bambino di 8 anni per ripassare
le tabelline. In attesa del Lavoro, quei lavoretti gli consentono di pagare l’affitto
della stanza e di progettare il proprio futuro per i prossimi 30 giorni. Mario
è innamorato di una ragazza che vorrebbe sposare pur non avendo un reddito
sufficiente. L’ha confidato al parroco che si è subito attivato perché è
sensibile al dramma della disoccupazione e della precarietà. Come gran parte
della Chiesa. L’ha invitato al convegno sulla famiglia e gli ha fatto attaccare
il numero di cellulare sulla bacheca parrocchiale. Mario non perde la speranza
e non resta passivo. Ha risposto a molti annunci sui mitici portali telematici.
Proprio domani deve sostenere un colloquio in un’azienda di recupero crediti.
Si parla di un fisso mensile di circa 500 euro ma se fa l’aggressivo con
disoccupati, precari e pensionati può arrotondare bene. La prossima settimana
invece ha appuntamento per le selezione dei venditori porta a porta. Si vive
con le provvigioni sui contratti. Strutturando iniziative mirate sugli anziani
si può tirare fuori uno stipendio. Mario, nonostante il bisogno, sa bene che
non andrà a quegli incontri. Ci ha già provato e non ha funzionato.
Preferisce l’umiliazione delle ristrettezze all'immoralità. Per oggi può
bastare, è quasi ora di cena. Qualcuno sul muro sotto casa ha
scritto: Prima ci opprimono, poi ci distraggono. Mario si ferma qualche
istante. Poi sale su, spegne quiz, partite e serie tv. Prende quel
libro che non aveva mai avuto tempo di finire. Adesso è seduto alla scrivania e sta scrivendo la sua lettera d'amore più bella.
Teologia dei poveri.