quando la disperazione sembra l’unica
realtà non solo possibile ma anche immaginabile,
quando ti rendi conto che l’oppressione
è imbattibile perché trova molti alleati soprattutto tra gli ipocriti,
quando comprendi che solo i vincitori
hanno amici e che le relazioni sono malate di funzionalismo,
quando scopri che dentro di te abita
anche il nulla e non trovi qualcosa a cui aggrapparti,
quando vedi soffrire l’innocente e
festeggiare l’iniquo,
quando senti uomini esultare in uno
stadio di calcio mentre accadono tragedie immani che non fanno neanche più
notizia,
quando vivi in Paese molto democratico
e molto cattolico in cui governano impunemente le élite e che investe in un
anno 23,4 miliardi di euro per le forze armate,
quando vedi passare le Frecce Tricolori al G7 mentre i migranti devono arrivare fino a Napoli per poter
sbarcare,
confida sempre nel Signore*.
Non chiedermi cosa significhi e come si faccia di preciso. So però che Lui è nel baratro, nella disperazione, con gli sconfitti, nella gratuità, nel nulla, nella sofferenza, nelle tragedie, nella pace, con i migranti, e con tutti quelli che lo ospitano in questo mondo senza vita.
*Isaia 26,4
Non chiedermi cosa significhi e come si faccia di preciso. So però che Lui è nel baratro, nella disperazione, con gli sconfitti, nella gratuità, nel nulla, nella sofferenza, nelle tragedie, nella pace, con i migranti, e con tutti quelli che lo ospitano in questo mondo senza vita.