L’attuale assetto socio-economico non
può essere messo in discussione*. Pare brutto nei confronti di chi sfrutta e di
chi comunque fa dei compromessi. Si deve fare (cioè vendersi) ma non si deve dire
(cioè criticare). Il problema diventa chi contraddice non chi commette l’iniquità.
Davvero anomala la nostra società. Lontanissima dal pensiero di Dio e dal
pensiero umano (non intossicato). Dio ci chiede di costruire il Regno non semplicemente
di sopravvivere soddisfacendo i bisogni più biechi: l'affermazione personale, il
potere, l’accumulo. Così si costruisce l’inferno e ci si tira dentro tutti gli
altri. Per provare l'emozione basta entrare in qualche fabbrica o salire
su un barcone di migranti. “Ne avrei
potuto salvare migliaia se solo avessi potuto convincerli che erano schiavi”
affermava Harriet Tubman**. Da queste parti gira una strana teoria per cui se
fai prendere coscienza ad un lavoratore di essere sfruttato lo umili. Secondo i
suoi geniali sostenitori l’uomo perde la sua dignità non a causa dell’oppressione
ma a causa delle parole che certificano una verità. I profeti, cioè quelli che cacciano i mercanti dal tempio o che
smascherano le ipocrisie del potere e di chi lo protegge, devono tacere. Nessuno
deve interrompere la marcia verso il nulla.
* “ai profeti avete ordinato: non
profetate!” (Amos, 2,12)
** attivista statunitense che si
batteva per l’abolizione della schiavitù