La
Parola pronunciata da Dio separa la luce
dalle tenebre (1), distrugge gli idoli
dell’autosufficienza (2) ed è più
tagliente di ogni spada a doppio taglio (3), quella dei suoi discepoli,
invece, spesso risulta come un bronzo che
risuona o un cembalo che tintinna (4). La prima non ritorna indietro senza effetto e senza aver compiuto ciò per cui è
stata mandata (5), la seconda, spesso, è come quella degli ipocriti essendo pronunciata per essere
ammirati dagli uomini (6) e senza prendere posizione: sì (consenso); no
(dissenso) (7).
Ci
si dichiara contro la guerra, senza indicare cause, responsabili e chi se ne
avvantaggia. Non si distingue l’aggressore che invade dall'aggredito che si
difende. Non si distingue una colonizzazione da una resistenza. Si preferisce
l’alleanza con noti destabilizzatori di altri Paesi per questioni energetiche
alla difesa degli oppressi.
Ci
si dichiara contro la miseria dei popoli, senza indicare cause, responsabili e
chi se ne avvantaggia. Non si distingue il proprietario dei mezzi di produzione
da chi è costretto a vendere il suo tempo per sopravvivere. Non si distingue la
disumanizzazione generata dalle esigenze del
profitto (8) dalle sacrosante richieste di un salario dignitoso.
Ci
si dichiara contro la devastazione del pianeta, senza indicare cause,
responsabili e chi se ne avvantaggia. Non si distingue tra gli speculatori
rapaci di terre incontaminate e chi si impegna per evitare lo sradicamento
delle comunità locali e le produzioni inquinanti. Non si distingue tra consumismo
(definito progresso) e debito ambientale scaricato sui poveri e sulle
generazioni future.
Ma
se i discepoli pronunciano parole mute che
lasciano sopravvivere le ingiustizie in cambio del riconoscimento formale della
propria religione, Dio non si arrende e continua ad agire per la venuta del Regno.
E se non parleranno i discepoli, parlerà la storia attraverso i fatti e l’annuncio
risuonerà da persone e in luoghi inattesi. Infatti sta scritto: «Se questi taceranno, grideranno le pietre»
(Vangelo di Luca 19,40)
(1) «
Dio vide che la luce era cosa buona e
separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu
sera e fu mattina: primo giorno.» (Genesi 1,4-5)
(2) «Quando
si fu avvicinato all'accampamento, vide il vitello e le danze. Allora si accese
l'ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi della
montagna. Poi afferrò il vitello che quelli avevano fatto, lo bruciò nel fuoco,
lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell'acqua e la
fece trangugiare agli Israeliti» (Esodo 32, 19-20)
(3) «La parola di Dio è viva, efficace e più
tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di
divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i
sentimenti e i pensieri del cuore» (Lettera agli Ebrei 4,12)
(4) «Se anche parlassi le lingue degli uomini e
degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un
cembalo che tintinna» (Prima Lettera ai Corinzi 13,1)
(5) «Così sarà della parola uscita dalla mia
bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e
senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata» (Isaia 55, 11)
(6) «Quando pregate, non siate simili agli
ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle
piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la
loro ricompensa» (Vangelo di Matteo 6,5)
(7) «Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no;
il di più viene dal maligno» (Vangelo di Matteo 5,37)
(8) «Ecco,
il salario da voi defraudato ai lavoratori che hanno mietuto le vostre terre
grida; e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore degli
eserciti» (Lettera di Giacomo 5,4); «Guai
a chi costruisce la casa senza giustizia e il piano di sopra senza equità, che
fa lavorare il suo prossimo per nulla, senza dargli la paga» (Geremia 22,
13)