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Con Dio si risorge da qualsiasi morte

«Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno» (Vangelo di Giovanni  11,25-26)
Chi non comprende il sacrificio della vita per servire il Regno di Dio non conosce la solitudine dei poveri.
Chi suggerisce la fuga dalla sofferenza non ha mai visto il sollievo di un malato per una carezza ricevuta.
Chi afferma di non credere ai cambiamenti delle persone non ha mai visto le lacrime di un detenuto.
Chi benedice l’attuale sistema economico-sociale non ha mai respirato i veleni generati dal profitto e non ha mai ascoltato una vedova di un caduto a causa del lavoro precario, sfruttato, deregolamentato.
Nella compassione l’uomo scopre la sua somiglianza con Dio e quindi la sua verità.
L’uomo compassionevole, per l'azione dello Spirito, può cadere, ma non soccombere.
Può essere processato, condannato ma non può essere eliminato.
Se muore, la sua testimonianza si moltiplica.
Nelle tenebre del mondo segue una piccola luce, quasi impercettibile, eppure inestinguibile.
Il suo sguardo si volge verso orizzonti infiniti.
Ascolta la voce dell’Amato, gustando le sue parole senza suono.
Disegna il volto dell’Amato, ritirandosi nella cella della propria anima.
Il fuoco della profezia lo spinge a proclamare il compimento delle speranze degli oppressi.
Il fuoco dell’Amore crocifisso lo porta ad annunciare la Misericordia, gratuita e preveniente di Dio, destinata agli imperfetti.
L’uomo compassionevole dato per spacciato secondo le logiche del mondo, con Dio risorge sempre.
Un tempio dello Spirito può essere colpito solo per 3 giorni.
Poi Dio lo riedifica.

Foto: Pixabay

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