nel popolo convocato
per ricevere l'Amore di Dio.
Ho visto la Chiesa
nell'indignazione
dei lavoratori sfruttati.
Ho visto la Chiesa
nei poveri
che vengono ascoltati.
Ho visto la Chiesa
negli omosessuali,
nei divorziati, nei risposati
che vengono accolti e integrati.
Ho visto la Chiesa
nei credenti di altre religioni
che pregano
e praticano la giustizia.
Ho visto la Chiesa
negli atei, negli agnostici,
nei lontani
che custodiscono un anziano,
un disabile, un malato.
Ho visto la Chiesa
nel bacio degli innamorati
e nell'abbraccio degli amici.
Ho visto la Chiesa
dove soffia lo Spirito.
E lo Spirito soffia dove vuole.
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"Il vento soffia dove vuole
e ne senti la voce,
ma non sai da dove viene né dove va:
così è di chiunque è nato dallo Spirito" (Giovanni 3,8)
"Pietro prese la parola e disse:
«In verità sto rendendomi conto
che Dio non fa preferenze di persone,
ma chi lo teme e pratica la giustizia,
a qualunque popolo appartenga,
è a lui accetto»" (Atti 10,34-35)
"Come ignori per qual via lo spirito
entra nelle ossa dentro il seno
d'una donna incinta,
così ignori l'opera di Dio
che fa tutto" (Qoèlet, 11,5)
"Avevo appena cominciato a parlare
quando lo Spirito Santo scese su di loro [i pagani],
come in principio era sceso su di noi.
Mi ricordai allora di quella parola
del Signore che diceva:
Giovanni battezzò con acqua,
voi invece sarete battezzati in Spirito Santo.
Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono
che a noi per aver creduto nel Signore Gesù Cristo,
chi ero io per porre impedimento a Dio" (Atti 11,15-17)
“Questa supplica allo Spirito,
intesa appunto ad ottenere lo Spirito,
è la risposta a tutti i «materialismi» della nostra epoca.
Sono essi che fanno nascere
tante forme di insaziabilità del cuore umano.
Questa supplica si fa sentire da diverse parti
e sembra che fruttifichi anche in modi diversi.
Si può dire che in questa supplica la Chiesa non sia sola?
Sì, si può dire, perché «il bisogno» di ciò che è spirituale
è espresso anche da persone che si trovano al di fuori dei confini visibili della Chiesa”.
(Papa Giovanni Paolo II, Enciclica Redemptor Hominis, nr 18, del 4/3/1979)
“… quanto a quelli che non hanno ancora ricevuto il Vangelo,
anch'essi in vari modi sono ordinati al popolo di Dio.
In primo luogo quel popolo al quale furono-dati i testamenti
e le promesse e dal quale Cristo è nato secondo la carne (cfr. Rm 9,4-5),
popolo molto amato in ragione della elezione,
a causa dei padri, perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili (cfr. Rm 11,28-29).
Ma il disegno di salvezza abbraccia anche coloro che riconoscono il Creatore,
e tra questi in particolare i musulmani,
i quali, professando di avere la fede di Abramo,
adorano con noi un Dio unico, misericordioso
che giudicherà gli uomini nel giorno finale.
Dio non è neppure lontano dagli altri che cercano
il Dio ignoto nelle ombre e sotto le immagini,
poiché egli dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa (cfr At 1,7,25-26),
e come Salvatore vuole che tutti gli uomini si salvino (cfr. 1 Tm 2,4).
Infatti, quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo
e la sua Chiesa ma che tuttavia cercano sinceramente Dio
e coll'aiuto della grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di lui,
conosciuta attraverso il dettame della coscienza,
possono conseguire la salvezza eterna.
Né la divina Provvidenza nega gli aiuti necessari
alla salvezza a coloro che non sono ancora arrivati
alla chiara cognizione e riconoscimento di Dio,
ma si sforzano, non senza la grazia divina, di condurre una vita retta.
Poiché tutto ciò che di buono e di vero si trova in loro
è ritenuto dalla Chiesa come una preparazione
ad accogliere il Vangelo e come dato da colui
che illumina ogni uomo, affinché abbia finalmente la vita”.
(Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium nr.16, del 21/11/1964)
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